I Principi Huna


IKE - IL MONDO E' COME TU PENSI CHE SIA

Ho un bicchiere davanti a me. Lo vedo mezzo pieno. Bene!
Ho un bicchiere davanti a me. Lo vedo mezzo vuoto. Male!

Si tratta dello stesso bicchiere.L'attività percettiva richiede la stessa energia sia che io lo veda mezzo pieno sia che lo veda mezzo vuoto. Allora cosa cambia? Cambia l'atteggiamento, cambia l'abitudine, cambia la consapevolezza.

Se ho programmato un pic nic con degli amici non gradirò la stessa pioggia che il contadino vede come una benedizione per il proprio raccolto. L'atteggiamento che vado a manifestare e le aspettative che metto in gioco in un dato evento influiscono profondamente sulll'impatto soggettivo che tale evento esercita su di me. Insomma, come io vedo la realtà dipende dal mio sistema di valori, dall'educazione ricevuta, dai modelli comportamentali appresi, dalle abitudini e dalle aspettative. Il mio pensiero guida l'esperienza e la giudica.

Io stesso creo la mia realtà, inconsapevolmente o consapevolmente.

Pensieri di paura o di preoccupazione condizionano il mio essere in modo negativo, dalla modesta perdita della mia presenza, reattività ed efficienza, fino alla malattia. Al contrario basta pensare a qualcosa di bello, positivo, allegro e l'organismo reagisce rilassandosi e provando sollievo e benessere. Questo tipo di fenomeno è ben noto nella psicosomatica e nella psicoimmunologia, scienze che studiano perché e come determinati pensieri abbiano influenza così rilevante sullo stato di salute della persona.

Quindi il pensiero positivo attrae persone e situazioni positive, mentre il pensiero negativo attrae persone e situazioni negative. Basterà pensare alla propria vita per avere un riscontro di quanto affermato. In effetti tutta la nostra esperienza è determinata dalla nostra "visione del mondo", dal nostro sistema di credenze. Il nostro pensiero crea la nostra realtà! Se modifichiamo il nostro modo di pensare cambiamo il nostro mondo.


KALA - NON CI SONO LIMITI, TUTTO E' POSSIBILE

La logica razionale e una vita di esperienze colma di limiti ci faranno subito pensare all'assurdità dell'affermazione che "non ci sono limiti e che tutto è possibile". La socializzazione ha fatto centro! Ci ha fatto credere che i limiti ci sono e poiché il mondo è come pensiamo che sia abbiamo dato vita ai limiti.

Ci riesce difficile pensare di poter volare, dato il limite della forza di gravità terrestre, non possiamo vivere senza nutrirci, non possiamo correre veloci come una gazzella. Siamo consci di una quantità incredibile di limiti, come potremmo mai pensare che tutto sia possibile?

Eppure è così! Non ci sono limiti e tutto è possibile in un universo infinito in cui tutto è sogno e il mondo diventa di volta in volta quello che pensiamo che sia. Come spieghiamo allora i pesanti limiti dell'esperienza quotidiana? Serge Kahili King, sciamano Huna, spiega che vi sono due tipi di limiti: le limitazioni creative e le limitazioni pregiudizievoli.


LIMITAZIONI CREATIVE

In un universo infinito ogni esperienza sarebbe di per sé infinita, il che equivale a negare l'esperienza stessa, in quanto priva di discriminazioni. Non è possibile avere conoscenza senza discriminare una cosa dall'altra, ovvero senza poter creare dei rapporti e in essi stabilire dei significati. L'esperienza particolare e, dunque, significativa può essere effettuata solo ponendo intenzionalmente dei limiti là dove prima non esistevano limiti. Tutte le nostre esperienze fisiche sono naturalmente limitate dalla portata dei nostri sensi fisici e dalle legi della fisica valide sul pianeta terra. Possiamo sentire solo suoni che spaziano da 20 a 14-20.000 Hz, possiamo vedere solo nella banda di frequenze elettromagnetiche che chiamiamo "luce".

Proprio questi limiti ci permettono una particolare percezione del mondo fisico che conosciamo. Ma possiamo anche immaginare altri esseri nell'universo che sperimentano l'esperienza muovendosi all'interno di parametri differenti. Per esempio una creatura che vedesse nel raggio di frequenza dell'infrarosso e che usasse gli altri sensi conseguentemente su parametri diversi dai nostri, sperimenterebbe una realtà percettiva completamente diversa dalla nostra, eppure parimenti particolare e intrisa di significato.

Secondo l'idea che nulla accade per caso e che vi sia una grande progettualità cosmica o divina, potrebbe essere che la nostra particolare "taratura" percettiva (scelte creative di fattori limitativi) sia frutto di un disegno superiore, di scelte dell'anima, dello spirito, di Dio. Secondo un esempio concreto, se paragoniamo la vita a una partita a scacchi, troviamo uno scenario costituito da sessantaquattro quadrati, metà bianchi, metà neri, su cui sono disposti in un certo ordine 32 figure (16 bianche e 16 nere) che hanno diversi ruoli e peculiarità specifiche. Prima di cominciare la partita qualcuno ha stabilito delle regole universali, convenzioni entro le quali i pezzi si possono muovere sulla scacchiera, che stabiliscono i reciproci rapporti di forza e che delineano l'intento generale della partita. Durante la partita uno o entrambi i giocatori potrebbero arbitrariamente cambiare le regole che contraddistinguono una partita a scacchi. Nessuno glielo impedirebbe! Si potrebbe persino prendere i pezzi dell'avversario e scaraventarli per terra. Ma così facendo non sarebbe più una partita a scacchi.

Le regole del gioco sono state create per giocare. Le regole della vita sono state create per vivere.

Lo sciamano Huna però dilata i confini sensoriali comuni e cambia all'occorrenza le regole, spostandosi fluidamente in contesti via via opportuni. Lo sciamano Huna, se ne ha necesità, sulla stessa scacchiera dispone regole diverse e gioca a dama. Le limitazioni creative consentono focalizzazioni mirate su diverse gamme o tipologie esperienziali e hanno come fine l'espressione delle capacità creative.


LIMITAZIONI PREGIUDIZIALI

Si tratta di idee, convinzioni, fedi, abitudini, modelli fissi che inibiscono la creatività anziché esaltarla. Sono credenze, convinzioni che possono portare a disperazione, senso di impotenza, manie di perfezionismo, senso della tragedia, e persino cinsmo, crudeltà, vendetta. Il pacifista estremista spesso non esita a usare la violenza per difendere il suo credo "pacifico". Persone che tendono frequentemente ad autocommiserarsi difficilmente notano le cose positive che l'universo mette sulla loro strada. Persone che si lamentano in continuazione delle guerre e dei mali del mondo esprimendo rabbia e frustrazione possono farlo anche in luoghi colmi di pace e armonia, senza tuttavia accorgersene. Serge Kahili King sostiene che ogni limitazione pregiudiziale "genera un tipo di concentrazione privo della potenzialità per un'azione positiva".


MAKIA - L'ENERGIA VA DOVE SI DIRIGE L'ATTENZIONE

Attraverso la risonanza, i pensieri e le emozioni sui quali focalizziamo la nostra attenzione, sia consapevolmente sia inconsapevolmente producono uno schema che facilita l’entrata nella nostra vita di un’esperienza simile proprio a quegli stessi pensieri ed emozioni.

Ogni volta che meditiamo impegnamo consapevolmente l’attenzione in maniera focalizzata per un certo periodo di tempo.

Secondo gli Huna questo è capace di incanalare l’energia universale e di provocare la manifestazione dell’equivalente fisico di quanto meditato. Quando medita Lono medita anche Ku. Lo sciamano mira ad educare entrambi a meditare sulla stessa cosa contemporaneamente: accade così qualcosa di magico.


MANAWA - ADESSO E' IL MOMENTO DEL POTERE

IL MOMENTO PRESENTE

Il momento del potere è nel presente. Nulla in realtà ci lega al passato, nulla in realtà ci lega a definite percezioni del futuro. Secondo gli Huna non è stato il passato a farci essere oggi quello che siamo, bensì sono le nostre convinzioni, le nostre credenze, le nostre scelte, e le azioni che esercitiamo in relazione a noi e al mondo che ci circonda.

Ogni giorno viene creato come un nuovo giorno e qualsiasi abitudine o schema comportamentale noi abbiamo imparato possono essere cambiati in qualunque momento. Abbiamo qui e ora il potere di cambiare qulsiasi convinzione limitante e di porre le basi per un futuro scelto da noi.

Persino i nostri genitori o il nostro ambiente sociale non hanno nulla a che vedere con ciò che davvero siamo oggi. Tutto ciò che conta è la nostra reazione presente di fronte a convinzioni che possono essere inopportune (e dunque meritano di essere modificate qui e ora) o appropriate. Modificando la nostra mente cambiamo il sogno e modifichiamo la nostra esperienza: portando aspetti del passato o del futuro nel momento presente, attraverso attenzione e consapevolezza, possiamo cambiare tali elementi secondo il nostro intento; dunque possiamo cambiare il passato e il futuro qui e ora. 


ALOHA - AMARE E' ESSERE FELICI INSIEME

In hawaiiano la parola ALO significa “essere insieme, condividere un’esperienza qui e ora”. La radice OHA indica “affetto, gioia”. Al di là delle rappresentazioni sdolcinate tipiche delle canzoni popolari, secondo gli Huna l’amore esiste nella misura in cui si è felici insieme all’oggetto del proprio amore.

Tutto l’universo esiste in virtù dell’amore, sia nell’aspetto dell’essere che del divenire (aspetto evolutivo). Tutti noi, consapevoli o inconsapevoli, esistiamo grazie all’amore. Se ne siamo consapevoli ne siamo felici, così come siamo felici di migliorare nell’amore. Amore e felicità sono intimamente connesse: l’amore genera felicità, l’amore aumenta via via che paura, rabbia e dubbio (causa di giudizio e separazione) vengono riconosciuti e allontanati. Ne consegue che la critica uccide le relazioni mentre la lode e la benedizione le vitalizza. La chiave del successo del vivere nell’amore consiste nell’aumentare l’apprezzamento di ciò che si ama e nell’ampliare la tolleranza verso ciò che non si ama.

Quando si vive l’amore tutto funziona meglio, tutto è meglio e siamo esseri umani maggiormente autorealizzati.


MANA - TUTTO IL POTERE VIENE DA DENTRO

In contrasto netto con moltissime credenze che collocano il potere fuori dall’uomo relegando l’uomo stesso a un ruolo di impotenza e di inferiorità, gli Huna ritengono che non vi sono limiti, che in ogni punto dell’universo c’è potere, compreso quel punto che identifica noi stessi.

Il potere è in noi. Noi siamo un canale attivo di potere e ogni nostra scelta o decisione dirige questo potere. Noi lo dirigiamo, nessun altro fuori di noi! Nessuno ha potere su di noi a meno che noi stessi scegliamo di conferirlo.

In effetti nella nostra vita ogni evento, ogni accadimento prevede una qualche nostra partecipazione; ogni cosa è in qualche modo attratta dall’insieme delle nostre convinzioni, o paure, o aspettative. Allo stesso modo nessuno ha il potere di renderci infelici. Noi possiamo renderci infelici quando gli altri non corrispondono alle nostre aspettative o le loro azioni non rispecchiano i nostri desideri.

Il potere è in noi. Tutti hanno lo stesso potere. Il potere viene espresso dall’autorevolezza.



PONO - L'EFFICACIA E' LA MISURA DELLA VERITA'

In un universo infinito, per gli Huna non esistono verità assolute. Esistono verità pratiche in cui i mezzi determinano il fine e ciò che conta è l’efficacia.

Funziona, dunque esiste.

Esistono verità effettive pertinenti a ciascun livello di coscienza individuale. Gli sciamani sono pragmatici e fluidi: possono passare da un sistema interpretativo (paradigma) all’altro se questo è richiesto dalla situazione del momento. Essi non mirano a dimostrare la verità di un metodo, di un sistema o di una visione del mondo particolari: essi puntano allo scopo del guarire, del favorire l’equilibrio e il benessere della persona e per questo il valido criterio è costituito appunto dall’efficacia.

Un paradigma tende a essere considerato conveniente piuttosto che veritiero in termini di realtà. Infatti una riorganizzazione della stessa conoscenza (un altro paradigma) potrebbe essere altrettanto efficace per scopi diversi. Tutti i sistemi sono arbitrari (l'espressione di diversi punti di vista) e c’è sempre un altro modo per fare la stessa cosa. La varietà e le potenzialità della vita sono infinite e in essa vi sono infinite soluzioni.




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